L’autunno che non c’è più: il cambiamento climatico e il futuro delle stagioni
Scritto da Remo Pasquariello il 13 Novembre 2024
È cambiato il tempo. Ritorna la pioggia, le temperature sono scese, e mentre fuori il cielo si colora di grigio e le foglie cadono, sembra che siamo finalmente in pieno autunno. Ma c’è qualcosa che non va. Perché, di fatto, le stagioni non ci sono più. O meglio, non come le conoscevamo una volta.
Un tempo, il passaggio tra le stagioni era un fenomeno che seguiva un ritmo quasi immutabile, scandito da temperature più o meno costanti e da fenomeni naturali prevedibili. L’inverno arrivava con il suo gelo, la primavera portava fiori e profumi freschi, l’estate si estendeva con lunghe giornate di sole e l’autunno, con la sua malinconia, arrivava accompagnato dal cambio di colore delle foglie e dalla pioggia che faceva capolino.
Oggi, però, questi segnali sembrano sfumare. Le stagioni, come le avevamo immaginate, sembrano sempre più inafferrabili. Il riscaldamento globale ha cambiato radicalmente il nostro clima, modificando la distribuzione e l’intensità dei fenomeni atmosferici. Le temperature estive si allungano, l’inverno è più mite, e l’autunno, che una volta era una stagione di transizione, sembra quasi scomparire, sostituito da repentini sbalzi di temperatura che non seguono più la tradizionale alternanza.
Molti esperti di climatologia ci avvertono da anni che il nostro ambiente sta cambiando a un ritmo accelerato. Le stagioni non sono più quelle di una volta, e questo fenomeno ha impatti diretti e concreti sulla natura e sull’uomo. La pioggia che torna improvvisamente, dopo un’estate torrida, è solo uno degli esempi di quanto il clima sia imprevedibile e, talvolta, estremamente violento. La siccità e la pioggia intensa si alternano con una rapidità che rende sempre più difficile adattarsi.
In tutto questo, la domanda sorge spontanea: se le stagioni non esistono più come le abbiamo conosciute, cosa possiamo fare per adattarci? Non basta più solo constatare il cambiamento, bisogna cominciare a pensare a come mitigarlo. È urgente porre attenzione alla sostenibilità, ridurre le emissioni di gas serra e fare tutto il possibile per rallentare il riscaldamento globale, affinché le generazioni future possano almeno tornare a godere di quelle stagioni che oggi sembrano sfuggirci tra le dita.
Le stagioni non sono più fisse, ma possiamo ancora provare a preservare un equilibrio con il nostro pianeta. Resta la speranza che, nonostante tutto, la natura sappia ritrovare un suo ordine.